Anno nuovo, scuola nuova
Doveva essere così ma i sogni sono belli quando rimangono tali e la scuola nuova è diventata la “solita” scuola. Molto spesso la scuola è una bella scuola a vedersi ma con i problemi di sempre e le soluzioni di sempre. Peccato. E così… desidero ancora una volta che la pensione mi venga incontro dopo anni in cui ho sperato seriamente, e illusoriamente, di trovare nel mio piccolo, soluzioni nuove a problemi vecchi. Ma come diceva il direttore al maestro di turno: “tutto cambia perchè nulla cambi“, e la scuola della lavagna e del gessetto resiste. Ma che c’entra direte voi, ci vogliono i buoni insegnanti. “Consegnandomi un tema con un quattro lei mi disse:”scrittori si nasce, non si diventa“. Ma intanto prende lo stipendio come insegnante d’italiano. (Lettera a una professoressa, pag.125). Le parole di Don Lorenzo Milani risuonano forti:”E’ ingiusto fare parti uguali tra disuguali“, perciò dovrebbe avere di più (più assistenza, più aiuto, più tempo scuola, più tecnologia) chi si ritrova ultimo. Ancora una volta desidero lasciare la scuola e andarmene in pensione. Sono passati 50 anni dalle esperienze di Don Milani ma quella lettera è ancora attuale. I genitori vorrebbero più sicurezza per i figli? Presto fatto, un bel corso di aggiornamento per i loro docenti; i genitori vorrebbero migliore organizzazione della didattica? Un bel registro elettronico e un nuovo corso di aggiornamento sui computer anche se, però, ancora non vanno le LEM, le lavagne elettroniche per la didattica, costate un capitale. I cittadini vorrebbero più istruzione per i figli e la società vorrebbe più diritti di cittadinanza? Ecco allora pronto un bel corso di aggiornamento sulla cittadinanza attiva con canti e balli e intervento dell’esperto, anche se in classe domina il bullismo e l’indifferenza per i diritti, non ultimo il rispetto alle differenze di genere e il diritto ad avere una corretta ed efficacia informazione su di essa quanto più precocemente possibile e, quando ci vuole anche ai loro genitori per favorire il dialogo tra le generazioni. Poi ci si indigna quando un ragazzo commette atti estremi quando è vittima e nessuno l’ascolta. La scuola è diventata la scuola delle educazioni. Si, quelle suggerite.
Aiuto! Ci sono cittadini che vogliono più fatti e meno rappresentazioni dei fatti?
TUTTO SI IMPARA: DOVE NON ARRIVA IL TALENTO ARRIVA LA TENACIA
Ma come insegnare la tenacia? Forse è questa la domanda più difficile a cui devono rispondere i nuovi buoni maestri di oggi.
Aspetto suggerimenti e proposte.