Io speriamo che me la cavo… (fra vent’anni?)

E’ da circa un ventennio che una zona abbastanza di frontiera come quella al confine tra Cercola e Napoli è abbastanza trascurata dalle amministrazioni susseguitesi nel tempo.

E’ proprio in zone come queste che compare (sempre da un ventennio circa) il cartello stradale di seguito riportato:

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come è possibile notare è in bella mostra il nome di C.B.Vico.

Per chi non sapesse di chi parliamo riportiamo da Wikipedia: Giambattista Vico (Napoli, 23 giugno 1668Napoli, 23 gennaio 1744) è stato un filosofo, storico e giurista italiano.

Si tratta di un nostro conterraneo e siamo stati così bravi da sbagliargli anche la prima iniziale… Del resto che fatica, poteva scegliersi un nome con una sola iniziale!!!

A parte questa parentesi comica che ricorda il capolavoro di Marcello D’Orta (“Io speriamo che me la cavo” appunto), è triste notare che in quella zona ed in quelle limitrofe, la manutenzione stradale lasci un pò a desiderare…

Dalle foto seguenti infatti è possibile notare come da tempo non si metta mano alla sistemazione sia della sede stradale che dei tombini e caditoie annesse.

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Alcuni abitanti della zona hanno riferito di essere stati anche presso il Comune facendo presente le loro lamentele che (ovviamente…) sono state accolte ed archiviate nel dimenticatoio.

E’ possibile che si ignorino così delle aree del territorio? O solo perchè la zona è agli estremi confini di Cercola è giusto lasciarla in tale stato?

Come al solito chiediamo se qualcuno (magari pagato anche dai contribuenti di quella landa desolata) ci può rispondere…

 

P.S. Aggiungiamo anche una citazione attribuita al nostro conterraneo G.B. Vico (eh si, si scrive in questo modo) per riflettere un pò: “I Governi debbon esser conformi alla natura degli uomini governati”. Non sarà come al solito colpa nostra?

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Una risposta

  1. Domenico De Lorenzo ha detto:

    le zone di frontiera, quasi sempre abbandonate, sono state sempre serbatoio elettorale di tutti (come la zona delle case popolare della 219, zona cimitero, n’ copp e cienz, ecc.). credo che tutto sia voluto…la riparazione, la manutenzione, gli interventi straordinari, sono stati merce di scambio tra politici e cittadini. ecco perchè la centralità cittadina è sempre esistita. basta con centralismo e la periferia… con privilegiati e abbandonati

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