“L’ apparenza inganna”

raccolta-differenziata
Il 27 dicembre scorso noi attivisti del MoVimento 5 Stelle abbiamo presentato un esposto alla Corte dei Conti contro l’amministrazione comunale di Cercola per danno erariale: l’esposto si riferisce al mancato raggiungimento delle percentuali minime di raccolta differenziata dei rifiuti urbani stabilite per legge.

Il diritto comunitario ha imposto agli Stati membri l’obbligo di adottare tutte le misure necessarie ad assicurare il recupero o lo smaltimento dei rifiuti senza pericolo per la salute dell’uomo e senza l’uso di procedimenti o di metodi che potrebbero recare pregiudizio all’ambiente, vietandone nel contempo l’abbandono, lo scarico e lo smaltimento incontrollato.

La normativa europea è stata recepita dal decreto legislativo del 5.2.1997 n. 22 che prevede l’adozione di un sistema di raccolta differenziata volto a consentire la drastica diminuzione dei rifiuti avviati in discarica e la realizzazione di un modello alternativo di smaltimento i cui punti qualificanti sono il riciclo dei  materiali e il compostaggio della frazione organica.
Ma in tutti questi anni l’amministrazione comunale, vecchia o “nuova” che sia, non ha promosso alcuna azione per aderire alla strategia “Rifiuti Zero”, non si è ancora dotata di un impianto di compostaggio, né ha incentivato il compostaggio domestico, scelta strategica ed utile soprattutto nei condomini per una corretta gestione dei rifiuti e per autoprodurre concime naturale.

Lo stesso decreto ha individuato le funzioni amministrative che in materia di raccolta differenziata competono allo Stato e agli enti locali: in particolare ha delegato i Comuni al compito di stabilire “le modalità del conferimento, della raccolta differenziata e del trasporto dei rifiuti urbani, al fine di garantire una distinta gestione delle diverse frazioni di rifiuti e promuovere il recupero degli stessi” (art. 21, comma 2, lettera c).

Il decreto ha anche disposto che la raccolta differenziata dei rifiuti venga assicurata in misure percentuali minime successivamente fissate dal TESTO UNICO AMBIENTALE (Decreto Legislativo n. 152/2006) all’art. 205, comma 1:

art.205
e dalla Finanziaria 2007 (legge n. 296/2006) all’art. 1, comma 1108:

comma 1108

Purtroppo i risultati raggiunti dal Comune di Cercola in questi anni sono stati deludenti, come si evince dai dati in percentuale sullo stato di attivazione della raccolta differenziata sul sito ufficiale della Regione Campania, nella sezione Osservatorio Regionale Rifiuti (O.R.R.); collegandoci con il sito abbiamo ricavato i valori raggiunti anno per anno della raccolta differenziata e li abbiamo confrontati con i parametri stabiliti dalla normativa:

Anno Percentuale raggiunta dal comune Parametri previsti per legge
2008 33,24% 45%
2010 44,24%
2011 40,67% 60%
2012 46,71% 65%

Non essendo state rispettate le percentuali minime di raccolta differenziata ci sara’ stato un mancato introito nelle casse comunali derivante dal corrispettivo di materiale differenziato che si sarebbe potuto ottenere dal Conai (il consorzio nazionale imballaggi che ricicla e recupera i rifiuti da imballaggi).

Inoltre, il TESTO UNICO AMBIENTALE, all’ art. 205, comma 3, ha introdotto che nel caso in cui non siano conseguiti gli obiettivi minimi fissati dalla legge, viene applicata un’addizionale del 20% al tributo dovuto per il conferimento dei rifiuti in discarica, da applicarsi nei confronti dell’Autorità d’ambito che a sua volta ripartisce l’onere tra i Comuni del proprio territorio che non abbiano raggiunto le prescritte percentuali minime.

Infine, il Comune avra’ dovuto sostenere un’ulteriore spesa per il conferimento in discarica del materiale indifferenziato che invece avrebbe dovuto essere destinato alla raccolta differenziata.

La ratio della normativa è chiara; il rispetto delle soglie minime di raccolta differenziata da realizzare secondo scaglioni progressivi annuali è necessario per raggiungere gli obiettivi fissati dal legislatore: la valorizzazione delle componenti merceologiche dei rifiuti sin dalla fase della raccolta, la riduzione delle quantità e della pericolosità dei rifiuti da avviare allo smaltimento indifferenziato, il recupero di materiali e di energia nella fase del trattamento finale, la promozione di comportamenti più corretti da parte dei cittadini, con conseguenti significativi cambiamenti nelle abitudini di consumo.

La Regione Campania da molti anni è già fortemente provata dalla pesante situazione di emergenza ambientale. Avendo constatato la inadempienza del Comune di Cercola nel raggiungimento delle percentuali minime di raccolta differenziata stabilite per legge, con conseguente danno erariale, morale e ambientale, ci siamo rivolti alla Corte dei Conti affinchè individui eventualmente i responsabili di questa inescusabile mancanza.
foto_conegna_esposto_corte_conti_rit

Potrebbero interessarti anche...

2 risposte

  1. agata ha detto:

    OTTIMO LAVORO. RAGAZZI COME SI PUÒ FARE PER CAPIRE COSA
    SIANO. QUEI FUMI PROVENIENTI DAI TOMBINI SULLA STRADA CHE PORTA DA VIA ARGINE AI POMPIERI DI CERCOLA?

  2. Luigi ha detto:

    Ed ora nel 2017 la situazione é sempre la stessa

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *